Abbiamo visto come la tostatura e la scelta di una macchina dedicata alla tostatura rappresenti il cuore del processo di lavorazione del caffè, di estrema importanza in quanto può determinare un corretto sviluppo e la bontà del prodotto finale. Non esiste una tostatura perfetta e non esiste una macchina ideale; è fondamentale invece la conoscenza della materia e scegliere la macchina che più si adatta alle nostre esigenze, da diversi punti di vista. Cerchiamo ora di entrare all’interno di un’azienda che si occupa di produrre macchinari, comprendendone gli aspetti più un complessi e gli elementi critici che contraddistinguono questa professione.
TUTTO INIZIA DALLO STUDIO DEL CLIENTE
Un cliente soddisfatto è fondamentale per qualsiasi attività. Un professionista che si approccia a un produttore di macchine è qualcuno che ha già scelto di acquistarne una, di conseguenza il primo aspetto da valutare è cercare di comprenderne le esigenze in termini di spazio, capacità e budget. Buona parte dei produttori di macchine possono fornire, oltre alle tostatrici, anche tutte le attrezzature necessarie per lo svolgimento della propria attività: dai silos di stoccaggio e impianti di ricezione della materia prima, alle spietratrici e impianti per la selezionatura ad eventuali impianti di abbattimento dei fumi di emissione. Il primo aspetto da chiarire è quindi se il cliente abbia bisogno di una macchina soltanto o rinnovare o modernizzare il suo impianto attuale. Dalla ricezione dell’ordine quindi l’ufficio commerciale inizia a mettersi in moto e comunica all’ufficio tecnico l’inizio della seconda fase, la costruzione vera e propria della macchina.

LA PRODUZIONE E L’ASSEMBLAGGIO
In un precedente articolo abbiamo analizzato gli aspetti da non sottovalutare nell’acquisto di una macchina e in un altro ancora abbiamo approfondito la storia e l’evoluzione tecnologica delle diverse macchine. Acquistare una tostatrice non è affatto una scelta banale e le possibilità che ci si aprono di fronte agli occhi sono innumerevoli. Altrettanto complessa è l’attività di chi le macchine le produce, che deve soddisfare le esigenze del cliente da numerosi punti di vista, semplificandone l’attività. Il primo requisito da soddisfare è rispettare le scadenze in modo da permettere al cliente di organizzare la propria produzione, dal momento che l’installazione del nuovo impianto ne comporterà una inevitabile sospensione temporanea, seppur di pochi giorni. Come di consueto, abbiamo intervistato un operatore del settore per capire più da vicino operatività e criticità del mestiere. In questo caso ne abbiamo parlato con Alessandro Garbin, CEO di IMF, società italiana che produce macchine per la torrefazione e impianti completi per l’industria del caffè.
“La concentrazione delle consegne in certi periodi dell’anno è sicuramente la parte più critica, – ci spiega Garbin – ma con un’organizzazione appropriata e il coinvolgimento di ogni reparto si riesce a superare ogni situazione complessa. I nostri sforzi in questi ultimi anni sono andati molto in questa direzione e oggi possiamo dire che questo aspetto non rappresenta più una problematica rilevante.”

La comunicazione tra i diversi reparti e con il cliente finale risulta quindi un aspetto molto importante del mestiere. Una volta messa in moto la parte produttiva, che prevede il reperimento di tutte le materie prime e i diversi componenti che andranno a dare vita al macchinario, si inizierà ad attivare la parte logistica che permetterà di consegnare tutto nei tempi prestabiliti.
TECNOLOGIA E SOSTENIBILITÀ PER UNA TORREFAZIONE MODERNA
L’attività di torrefazione si è evoluta e innovata molto nell’ultimo decennio e per chi produce macchine è quindi inevitabile essere al passo con i tempi da questo punto di vista. “Molto spesso è necessario anticipare le tendenze di mercato e le richieste della clientela – prosegue Garbin – con un approccio volto all’innovazione e alla sostenibilità. Grazie al nostro brevetto Vortex riusciamo a miscelare l’aria calda del bruciafumi con l’aria dell’ambiente, così da poter modulare e controllare con precisione la temperatura dell’aria che entra nel tamburo per tostare il caffè. Inoltre il ricircolo della stessa aria calda, ripulita nel bruciafumi, oltre ad avere un sistema integrato di abbattimento delle emissioni in atmosfera, consente un importante risparmio energetico con conseguente diminuzione dei consumi di gas.”

Oltre allo sviluppo costante del PLC interno è necessario che le macchine moderne di tostatura siano dotate di un’interfaccia intuitiva di dialogo con i più utilizzati sistemi di gestione esterna per garantire sempre affidabilità e ripetibilità di ogni ciclo di tostatura. A questo si unisce una costante attività di ricerca e sviluppo per ottimizzare il consumo energetico e ridurre l’impatto ambientale.
Conclude Garbin, “Il caffè è un bene senza confini e questo ci permette di avere a che fare con le più disparate realtà a livello globale, dagli agricoltori nei paesi produttori fino agli specialty roaster e alle industrie di trasformazione. Questa è certamente la parte più interessante e accattivante del mestiere poiché vi è un grande coinvolgimento a livello sociale e culturale, dovendosi relazionare con situazioni estremamente eterogenee fra loro.”