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La Coffee Coalition di Slow Food si riunisce a Bra

Si sono riuniti nella giornata di sabato 18 settembre i maggiori esperti del settore caffè per proseguire il programma della Coffee Coalition che prenderà il posto dei Presidi Slow Food già esistenti in diversi Paesi produttori. Il nuovo progetto vuole essere più inclusivo e abbraccia l’intera filiera produttiva con temi che riguardano la trasparenza della filiera e la sostenibilità.

Dopo la stesura e la presentazione del Manifesto, lanciato in occasione della Giornata Mondiale della Terra, a conclusione degli eventi di Terra Madre Salone del Gusto, il 22 aprile scorso, si è riunito questo fine settimana in occasione della 13a edizione di Cheese a Bra, il gruppo di lavoro che proseguirà i lavori per realizzare gli obiettivi dichiarati all’interno del Manifesto.

In questa seconda fase è stato discusso il Coffee Production Guarantee Sheet, strumento che servirà come protocollo standard per tracciare le diverse fasi di lavorazione a partire dalla piantagione monitorandone il livello qualitativo con punteggi da 0 a 3.

Cos’è la Slow Food Coffee Coaliton?

Questa rete, nelle intenzioni dei promotori, unirà tutti gli attori della filiera del caffè, dai produttori ai torrefattori, dai distributori ai consumatori, accomunati dall’amore per questa bevanda e ispirati dall’idea di un caffè buono, pulito e giusto per tutti.

L’obiettivo è creare nuove connessioni e migliorare la relazione tra agricoltori e consumatori, per irrobustire il primo e più fragile anello della filiera e promuovere l’identità e la conoscenza del caffè con chi lo sceglie ogni giorno.

«Questa coalizione è la vera risposta alla crisi che stiamo vivendo e che chiede a gran voce un cambio di passo», commenta Carlo Petrini, presidente di Slow Food. «È un esempio concreto di transizione ecologica e come tale ha bisogno del coinvolgimento consapevole di chi lo deve interiorizzare e realizzare, da chi cura il seme del caffè a chi lo assapora nella tazzina. C’è bisogno di passare da una società basata sulla competitività a una basata sulla collaborazione, e questa filiera che dialoga a tutti i livelli potrà rappresentarla alla perfezione. Perché avvenga una reale transizione ecologica è necessario creare consapevolezza e generare sapere condiviso all’interno di questa comunità. Per questo è fondamentale prepararci ad affrontare le sfide future con strumenti come le alleanze, le unioni e la collaborazione», continua Petrini.

Ecco allora che Slow Food e Lavazza creano la Slow Food Coffee Coalition:

«Nel concetto della Slow Food Coffee Coalition ci sono assunzione di responsabilità e creazione di valore lungo la supply chain. Un modello sfidante e innovativo a cui tutti gli attori del mondo del caffè sono chiamati a prendere parte. Un gruppo di lavoro aperto, la cui importanza risulta sempre più evidente in una filiera composita come quella del caffè. Sempre più chiara quindi è la necessità di costruire alleanze in ambito precompetitivo per sviluppare conoscenza, progettualità e azioni concrete», commenta Giuseppe Lavazza, vicepresidente di Lavazza Group, con cui Slow Food collabora da metà degli anni ‘90.

Il miglioramento della filiera attraverso il dialogo e una maggior consapevolezza

«Siamo in un momento in cui emerge sempre più la volontà di creare legami e cooperare, tutti insieme, verso nuovi traguardi, altrimenti difficili da raggiungere da soli. Ecco perché abbiamo bisogno di agricoltori, traders, torrefattori, baristi, ristoratori, esperti di settore, istituzioni pubbliche, grandi aziende, appassionati e semplici bevitori di caffè, animati dalla curiosità e dalla voglia di sapere qualcosa in più. Solo attraverso un tavolo di dialogo aperto e collaborativo possiamo cambiare il sistema e migliorare la filiera della produzione del caffè, aumentando la consapevolezza di chi produce, di chi lo distribuisce e di chi lo consuma», commenta Emanuele Dughera, coordinatore della Slow Food Coffee Coalition.

Per questo la Slow Food Coffee Coalition invita tutti gli attori della filiera interessati al caffè ad aderire al suo Manifesto, perché insieme ci impegniamo a garantire e godere di un prodotto buono, pulito e giusto. Una rete mondiale quindi, che crede nella tutela dell’ambiente, nella salvaguardia dei diritti fondamentali dell’uomo e del lavoro, nella trasparenza, nella tracciabilità, nell’educazione e nel diritto al piacere, e che fa di questi elementi le pietre miliari di un nuovo cammino. Tutti noi possiamo decidere di aderire alla Coalition per fare formazione, per favorire uno scambio di idee e di buone pratiche, ma anche per ideare nuove attività concrete o ascoltare e condividere.

«Vogliamo spostare il riflettore dalle tazzine al terreno in cui il caffè nasce», continua Dughera. «Non si tratta semplicemente di una bevanda che ci dà energia ma di un prodotto agricolo che contiene mille sfumature e può ancora sorprenderci. Ecco allora che con la Slow Food Coffee Coalition vogliamo impegnarci perché da un lato venga riconosciuto il lavoro degli agricoltori e dall’altro si permetta al consumatore di poter scegliere con consapevolezza. Seguiteci in questo nuovo viaggio, firmate il Manifesto ed entrate anche voi nella Slow Food Coffee Coalition. Il cambiamento inizia oggi, inizia da qui, inizia da tutti», conclude Dughera.

I prossimi passi e gli appuntamenti da segnare


Queste le prossime fasi previste a calendario: