Partiamo da principio. Il mondo del caffè e quello iper-digitale del Metaverso non erano mai entrati in comunicazione; uno viveva di torrefazioni, rapporti personali e intenditori del gusto, l’altro si appoggiava su tecniche avanguardistiche, idee chiaroveggenti di futurismo e scetticismo iper-condiviso. In una realtà ancora non pronta ad abbracciare il Metaverso nemmeno per le cose più comuni – figuriamoci per il tradizionalissimo caffè – l’idea della famiglia Buompane sembra aver conquistato il cuore e il palato dei più. Ma come?
Come nasce l’idea
We Roast, diciamolo chiaramente, esiste già nella realtà. Si tratta di un grossista di caffè con base londinese, fondato da Francesco Buompane e portato avanti da uno staff di tecnici, esperti e amanti del caffè che sperimentano e si rinnovano per portare la qualità di ciò che vendono ad un livello sempre più alto. La scalpitante novità di quest’anno nasce però dall’idea, forse un po’ giovanile – ma appunto per questo estremamente valida in quel che propone – di Federico Buompane, quindicenne trasferitosi insieme alla famiglia da Latina, provincia di Roma, a Londra, culla delle novità tecnologiche e digitali. L’idea si chiama “We Roast in Metaverse” e si propone di concepire una torrefazione totalmente operante nel Metaverso. L’idea nasce grazie a un progetto scolastico assegnatogli dal suo college di Londra e, a differenza di altri progetti simili poi naufragati perché parte di un mondo assolutamente teorico e non ancora associato a una realtà quantomeno preesistente, è partito immediatamente da una fase di crowdfunding.

Tutto quel che c’è da sapere
In questo senso l’azienda si catapulterà nel mondo online in modo sicuramente pionieristico, perché è la prima in questo ambito ad aprire nel Metaverso. L’esperienza digitale sarà per lo più molto simile a ciò che accade in una torrefazione reale: si passeggerà nei corridoi della torrefazione, si potrà scegliere fra i vari profili di tostatura, si guarderanno origini e miscele e naturalmente, si potrà acquistare per farsi spedire direttamente a casa o al bar prodotti e chicchi. We Roast in Metaverse offre anche degli spunti didattici da non sottovalutare; ci sarà infatti una Sala Accademica dove acquisire competenze e assistere a lezioni teoriche del settore.

Insomma, è un’esperienza totalizzante attraverso la quarta dimensione, con un occhio di riguardo ai temi legali alla sostenibilità. In che modo? Semplice. We Roast già di per sé pone l’accento alle tematiche ambientali ma anche umane, basando le proprie tecnologie e pratiche quotidiane in modalità promozionale dei progetti sociali; per esempio, acquistando caffè dal Messico attraverso il Metaverso, si aiuterà economicamente anche le popolazioni da cui attingiamo per le materie prime. Con ogni sacchetto di caffè acquistato attraverso la campagna di crowdfunding e sul Metaverso si ha la certezza che i propri soldi saranno poi dati un trampolino di lancio per le nuove generazioni e per l’innovazione idrica: grazie al valore aggiunto del Metaverso, la torrefazione londinese sarà in grado di portare acqua pulita alle comunità di coltivatori di caffè –attraverso il Water Fall Project- già esistente nel mondo offline ma che si propone di trasferirsi a breve anche in quello digitale. We Roast è tecnologia e sostenibilità, innovazione e business. La torrefazione, che fa leva su un progetto di un ragazzo giovanissimo, parla proprio alle nuove generazioni: diffondere conoscenza a favore di chi ne ha più bisogno e sviluppare le idee di chi si affaccia al mondo del lavoro.

Chi c’è dietro
Ad affiancare il progetto di Federico e il supporto di suo padre Francesco c’è Spatial Port, la società hi-tech di San Francisco che ha avuto la lungimiranza di mettere a disposizione di We Roast uno store virtuale dove fare tutte le prove del caso prima di lanciarsi nel Metaverso. Questo store va oltre il classico concetto di e-commerce perché mette insieme tutte le realtà interconnesse dei mondi virtuali 3D funzionando come porta d’accesso all’esperienza online. Grazie a Spatial Port si annulla del tutto il sottile confine fra mondo reale e mondo virtuale, arrivando a poter monitorare ogni parte del processo produttivo, dalla semina alla raccolta, dal trasporto alla produzione fino all’acquisto. D’altronde il caffè è la bevanda più bevuta sul pianeta, e contribuisce senza dubbio a una pesante fetta del mercato, contribuendo sì al continuo ricircolo di capitali, ma anche ai cambiamenti climatici. We Roast, Spatial Port e la famiglia Buompane si sono prefissati l’obiettivo non solo di informarsi sul mondo che verrà, ma anche di fornire una soluzione immediata, efficace e definitiva a tanti dei problemi che il mondo delle torrefazioni ha causato nei decenni.