Flash News

TriestEspresso Expo 2022: manca sempre meno all’inizio

Ritorna TriestEspresso Expo 2022; Trieste capitale del Caffè non è solo un marchio registrato ma una realtà che per tre giorni, dal 27 al 29 ottobre, farà del capoluogo regionale la culla mondiale dell’espresso.

L’edizione 2018 fu un autentico successo – ha esordito Antonio Paoletti, presidente della Camera di commercio Venezia Giulia che attraverso Aries organizza l’evento – e lo stop forzato dalla pandemia ci ha creato non poche difficoltà per riattrarre espositori in un contesto fieristico di settore nazionale e internazionale, profondamente mutato. I 160 stand con visitatori pre-iscritti da 42 Paesi dimostrano che l’interesse verso questo salone è ancora alta. Per accontentare le richieste abbiamo realizzato una tensostruttura da 2.600 mq esterna al Trieste Convention Center (Tcc) che con i suoi 8 mila metri quadrati non poteva accogliere tutti gli espositori“.

Ma se dalla pandemia stiamo lentamente uscendo, altri ostacoli stanno costellando di difficoltà il percorso delle aziende di questo settore: i costi dell’energia e delle materie prime sono ormai fuori controllo. “Una situazione – ha sottolineato Paoletti –  a dir poco disastrosa sulla  quale stiamo intervenendo presso le istituzioni sia a livello regionale che nazionale come Unioncamere, di cui sono vicepresidente vicario. Per tali ragioni il convegno d’apertura di TriestEspresso Expo consentirà di entrare nel dettaglio nel merito dei costi dell’energia e delle materie prime, ma anche della sostenibilità ambientale, per lanciare proprio da Trieste un segnale forte e ricco di contenuti che andremo a rendere noti proprio il 27 mattina“.

Particolarmente soddisfatta la vicesindaca del Comune di Trieste, Serena Tonel. “È un piacere salutare questa edizione ritrovata di TriestEspresso Expo dopo 3 anni di limitazioni. Una fiera internazionale – ha detto Tonel – e sempre più globale. La nomina di Massimiliano Fabian al vertice dell’International Coffee Organization (ICO) è simbolica e rappresenta l’importanza della fiera del caffè a Trieste e credo che la manifestazione che presentiamo oggi sia davvero una attestazione dell’importanza economica e a livello nazionale di cosa significa la filiera del caffè. Non possiamo accogliere la produzione della materia prima, per ovvi motivi, ma dalla logistica in poi siamo presenti in tutta la filiera. Formazione, ricerca e innovazione sono gli asset più importanti e grazie agli enti di ricerca e al settore dell’innovazione possiamo crescere ulteriormente. Grazie all’Ente camerale per l’organizzazione di questa manifestazione e all’impostazione sinergica con la partecipazione e il coinvolgimento del territorio. Ricordo la raccolta firme per il riconoscimento dell’espresso come patrimonio Unesco e Trieste è protagonista in questa procedura“. 

A condividere i ringraziamenti e i complimenti “soprattutto alla struttura organizzativa camerale con cui collaboriamo dal 2000, 10 edizioni per 22 anni“, è anche Fabrizio Polojaz, presidente dell’Associazione Caffè Trieste. “Chi conosce il background della fiera – ha detto Polojaz – conosce le difficoltà che questa città crea a chi vuole organizzare eventi. Questa però è la città del caffè con un tessuto imprenditoriale che sarebbe riuscito a dare base a una prossima edizione e così è stato. Associazione Trieste Caffè è una realtà che da 132 anni lavora sul territorio dando ricchezza con 50 imprese e un migliaio di posti di lavori diretti. Come distretto statisticamente esportiamo più della somma dei vini del Collio e del prosciutto di San Daniele. Noi siamo dei trasformatori termici e quello energetico è un problema grave: per tale ragione dobbiamo fare un richiamo alle autorità per dare una soluzione al problema dei costi energetici lungo tutta la filiera. Ci sono realtà che chiudono per i costi alti a fronte di qualcuno che invece specula su questo tema“.

TriestEspresso Expo oltre all’accoglienza fieristica e dell’ospitalità ha messo in campo assieme al Teatro Il Rossetti una interessante opportunità. “Nei giorni della fiera – ha riferito il presidente de Il Rossetti, Francesco Granbassi – sarà in scena The Rocky Horror Show, un grande spettacolo con una produzione internazionale del West End londinese. Ci sembrava naturale unire le due cose e la collaborazione è strutturata. Offrire la possibilità di assistere a condizioni vantaggiose a uno spettacolo in esclusiva a Milano Roma e Trieste ci è sembrata naturale“.

Dopo Olio Capitale è la prima volta che organizziamo il salone dell’espresso nel nuovo centro congressi di Trieste – ha ricordato il segretario generale della Cciaa Vg, Pierluigi Medeot – ed è una sfida non banale che ci consente di presente un’offerta analoga a quella che ci ha consentito di fare bella figura a maggio. Dal punto di vista logistico il Tcc è un posto vocato per fare fiere e fare sistema tra tutti è un elemento vincente per far risaltare le caratteristiche di TriestEspresso. Una vetrina nazionale e internazionale per la città“.

Caffè è arte mi viene da dire“, ha esordito Massimiliano Fabian, neo presidente dell’ICO, “e sono felice del ritorno in presenza della fiera, ci voleva dopo tanto tempo in una situazione economica e mondiale complicata. Tcc è una struttura che i consente di fare una fiera presentando la città in maniera adeguata. E lo facciamo a Trieste, Italia e Europa: io sono stato nominato in Ico dall’Italia e dall’Europa e vengo da Trieste, che è importante a livello internazionale per il caffè dove siamo protagonisti del settore. Noi il caffè non lo produciamo e per questo dialoghiamo con i Paesi produttori e quindi abbiamo un interesse strategico a importare il caffè. Guardo con ottimismo ai prossimi giorni che affronteremo con entusiasmo“. 

La fiera si svolgerà dal 27 al 29 ottobre e si accederà solo da viale Miramare. “Tantissimi gli eventi programmati, avremo – ha spiegato Patrizia Andolfatto, direttice di Aries – molte degustazioni guidate a cura di varie aziende presenti in fiera. Vi è poi la partecipazione del Brasile con la propria ambasciata  e una mostra dedicata al rapporto tra il Brasile e l’Italia, dove c’è molto in comune anche per i rapporti con gli italiani nel Paese sudamericano. Nel programma anche l’accordo tra i musei del caffè di Trieste e della città di Santos gemellata, appunto con Trieste. Vi è, inoltre, la collaborazione con l’associazione DotArt per il Photo days di Trieste dedicato al caffè e il contest in cui i fotografi di tutto il mondo hanno potuto partecipare inviando le foto con 700 scatti inviati“.

Come Gruppo Italiano Torrefattori che ha sede a Trieste – ha riferito il presidente Omar Zidarich – e la presidenza è triestina, vogliamo portare avanti un messaggio che parte dall’ingegneria della macchine alla logistica per la consegna del caffè verde e il packaging. Parleremo dei rincari energetici indiretti e diretti perché siamo aziende “gasivore”, arrivando anche alla tazzina dove spiegheremo quali sono in percentuale i fattori economici che in questo momento si trova ad assorbire il consumatore finale“. 

La nostra caratteristica – ha riferito Mara Zanette di DotArt – è quella di creare dei progetti di collaborazione con la città proprio perché il festival vuole rendere per tre giorni all’anno la città della fotografia. Il progetto predisposto con TriestEspresso Expo si è sviluppato con una open call su varie tematiche, sono arrivate oltre 700 fotografie, una selezione interessante che andrà in mostra e sarà bello vedere come i fotografi hanno affrontato questo tema“.

Alla presentazione ha preso parte anche Federica Suban, presidente della Fipe Trieste. “Fa molto piacere essere a questo tavolo – ha esordito – perché il caffè non è neanche definibile come una bevanda ma un momento di accoglienza e condivisone, vedendo tutto quello che c’è dietro voglio porre l’attenzione su quella che è la qualità che deve essere portata avanti da chi lo somministra perché altrimenti viene vanificato tutto il lavoro che c’è dietro e deve essere fatto ai massimi livelli. Nel nostro settore vogliamo formare persone che sappiano dedicate la giusta attenzione al prodotto“.