Attualità

Una tazzina che profuma di libertà e autonomia 

Presentato il caffè Doña Lucero, il risultato positivo del progetto di riscatto sociale a favore di 80 donne produttrici di caffè in Guatemala di CSC e Amka Onlus

Il consorzio Caffè Speciali Certificati e Amka Onlus hanno presentato il Caffè  Doña Lucero, presso la sede di Amka Onlus a Roma. Un evento che entrambe le organizzazioni hanno voluto dedicare agli “innamorati del caffè” perché frutto di un progetto di passione, ambizione, emancipazione e riscatto sociale in Guatemala



Dalla sua fondazione, Caffè Speciali Certificati promuove la cultura di caffè pregiati che seleziona e commercializza con un bollino che ne certifica l’alta qualità. Da sempre destina parte del suo bilancio per aiutare le comunità agricole di produzione del caffè. Le Torrefazioni che aderiscono  al Consorzio sono: Barbera 1870, Blaser Café, Caffè AgustCaffè MorenoDiniCaffè, Goppion CaffèLe Piantagioni del Caffè e Mondi Caffè. Amka Onlus è un’organizzazione umanitaria impegnata in progetti di cooperazione e sviluppo a favore delle comunità più povere e svantaggiate nel sud del mondo.



Dal 2020 le due organizzazioni si sono unite per realizzare un progetto ambizioso di empowerment femminile che ha visto protagoniste, 80 piccole produttrici di caffè nella regione di Huehuetenango, famosa nel mondo per la qualità dei suoi caffè. 
L’obiettivo è stato quello di promuovere lo sviluppo delle loro capacità produttive e commerciali, al fine di potere ottenere un caffè di qualità da vendere a un prezzo equo. 
La loro formazione ha spaziato dai temi della produzione del caffè, al loro ruolo di emancipazione come donne, dalla distribuzione di materiale e prodotti agricoli all’assistenza specializzata per il miglioramento delle tecniche di coltivazione e infine di raccolta. 



Abbiamo avuto modo di assaggiare e apprezzare il caffè guatemalteco tostato e proposto in purezza o in miscela da cinque delle torrefazioni del Consorzio, estratto sia in espresso sia in filtro: in tazza si presenta con un profilo organolettico molto interessante, dal corpo setoso, acidità citrica ed elegante, un flavour con note di cioccolato fondente e frutti rossi. Le diverse “interpretazioni” di tostatura delle torrefazioni del consorzio, hanno permesso di esaltare le diverse proprietà di gusto e aroma. 



Abbiamo chiesto approfondimenti sul progetto ad alcune figure delle due realtà che hanno ricoperto un ruolo rilevante al fine del suo buon esito. A cominciare da Graziano Carrara, broker del caffè che per il Consorzio segue i produttori del Centro America e ha coordinato le operazioni del progetto Doña Lucero

Come è  nata questa iniziativa e perché proprio le donne? 

CSC è presente in Guatemala; abbiamo abbracciato questo progetto di empowerment femminile perchè è un tema bellissimo a cui teniamo tanto. Ricordiamo che spesso nei Paesi di produzione del caffè, le donne sono emarginate e sfruttate senza percepire un’equa retribuzione. Attaverso la nostra esperienza, nella raccolta e nel processamento, abbiamo avuto ottimi risultati a due anni dall’inizio di questo progetto. Il lavoro comune ha permesso di ottenere un caffè qualitativamente valido”. 



A Monica di Vico, responsabile dell’ufficio progetti di Amka Onlus, abbiamo chiesto come è nato il progetto

“Amka da circa quindici anni lavora in Guatemala con progetti di sviluppo rurale. Quando abbiamo incontrato CSC mi è stato affidato lo studio di un’area del Guatemala, il distretto di Huehuetenango rinomato per la produzione di caffè, per creare un progetto che potesse portare un gruppo di donne in difficoltà a produrre caffè di qualità, contribuendo a migliorare il loro ruolo nella società e il loro empowerment socio economico. In quell’area ci sono tante piccole caficultrici che non hanno accesso alla formazione tecnica: ci siamo rivolte agli esperti di Caffè Speciali Certificati perché hanno una storia e una competenza nella produzione di caffè e la capacità di trasmetterle. Vedere riconosciuto il proprio lavoro e ottenere dei canali per poter commercializzare questo caffè al giusto prezzo ha dato alle donne coinvolte la forza di credere in se stesse” 

Ad oggi la situazione socio economica di queste donne è migliorata? 

Certamente, quest’anno abbiamo raccolto il caffè che assaggiamo oggi in sede. Si chiama Doña Lucero, la moglie del rappresentante locale di Amka in Guatemala (purtroppo mancata lo scorso anno) che ci ha creduto e ci ha aiutato a realizzare questo progetto per le donne. Le ha aiutate a credere in se stesse e a lavorare con passione, permettendo di percepire il giusto compenso per il lavoro svolto in piantagione, circa il 50% in più rispetto a quello prima gli veniva pagato dagli intermediari o “coyote” del mercato. L’accezione negativa di “coyote” è data dal fatto che queste persone strappano ingiustamente alle donne un prezzo molto più basso, sfruttando il fatto che la loro unica risorsa di sostentamento è il caffè e accettano quello che gli viene dato. Cosi facendo, si crea un circolo vizioso di impoverimento e screditamento del ruolo delle donne, che vedono privato di valore il loro lavoro e non possono investire nella successiva produzione..


Abbiamo posto alcune domande anche a Paola Goppion, presidente di Caffè Speciali Certificati.

Sei soddisfatta di questo progetto? 

“Tanto, sono orgogliosa come CSC di aver contribuito alla sua realizzazione insieme ad Amka. 

Innanzitutto va detto che questo progetto rappresenta la vocazione del consorzio Caffè Speciali Certificati, che ha cominciato ventisette anni fa a fare ricerca di caffè speciali in giro per il mondo, quando ancora non era abitudine andare di persona sui luoghi di coltivazione. I suoi fondatori hanno iniziato a viaggiare e ad avvicinarsi alle piantagioni e in tanti casi a fare operazioni di miglioramento della lavorazione, al fine di ricevere dei caffè speciali che potessero rientrare nel percorso di certificazione”. 

Qual è stata la connessione con Amka?

Avendo CSC questa vocazione, quando uno dei soci (Franco Mondi di Mondi Caffè, ndr) ha proposto il nuovo progetto in Guatemala, l’assemblea l’ha subito approvato e con Amka è stata individuata l’area in cui svilupparlo, nella provincia di Petatán, regione di Huehuetenango, dove la coltivazione del caffè si estende per chilometri grazie a un suolo fertile e a condizioni climatiche favorevoli. Da parte nostra abbiamo fornito le informazioni tecniche ai formatori di Amka e “guidato” (è stato molto complesso in tempi di covid) le donne coordinando i tempi di raccolta, di fermentazione, di asciugatura fino alla consegna del caffè a chi si è occupato della selezione e di ogni passaggio fino alla spedizione.

Monica De Vico mi ha raccontato con entusiasmo di questa partnership nata tra voi. 

È stata una bella storia che speriamo possa avere una continuità, che sia l’inizio di un percorso che ha istruito le persone non solo a diventare raccoglitrici di caffè ma anche a gestire quello che arrivava dalla vendita del caffè, dando una nuova dimensione alla loro vita. Ricordiamo che spesso sono donne che hanno la responsabilità della famiglia, senza un uomo a fianco che le possa aiutare: questo progetto le ha aiutate ad acquistare fiducia in se stesse e diventare piccole imprenditrici

Quali sono gli auspici per il futuro di CSC? 


Questo caffè è stato assaggiato e certificato da tutti noi, perchè buonissimo, ed è entrato nelle nostre produzioni. L’auspicio è che la cura nelle diverse fasi della prima lavorazione del caffè da parte delle donne in Guatemala prosegua, dando quel risultato di qualità che oggi abbiamo avuto modo di gustare.