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Lavazza al Caffè Triennale: l’evento dedicato ai Coffee Defenders in occasione della Milano Design Week 2023

Si è appena concluso a Milano un evento speciale per Lavazza e per tutti i coffee lovers: il secondo incontro dei Coffee Defenders, figure sempre più importanti nel panorama del caffè. In occasione della Milano Design Week, l’azienda torinese ha continuato il suo percorso verso la consapevolezza e la trasmissione dei valori fra arte e sostenibilità. Ne abbiamo parlato con alcuni Coffee Defenders per comprendere meglio il loro contributo al settore

 

Gli incontri dei Coffee Defenders hanno un obiettivo ben preciso: rafforzare lo scambio di conoscenze tra culture diverse ed evidenziare quanto le relazioni umane siano importanti, non solo nella filiera del caffè, ma anche nel mondo del business. 


Questo incontro, svoltosi durante la settimana del Design di Milano, ha visto protagoniste l’arte e l’esaltazione delle relazioni umane come motore di quel cambiamento necessario che coinvolge tutti attivamente. Il legame di Lavazza con il mondo dell’arte è ormai consolidato e duraturo e quello dell’arte è un mondo che l’azienda ha esplorato nel tempo attraverso diverse modalità, riconoscendo sempre l’importanza della conoscenza e della consapevolezza nell’attivare il cambiamento. 

I temi centrali dell’appuntamento milanese sono state le attuali tematiche sulla sostenibilità sociale e ambientale, fulcro delle attività di Lavazza volte a promuovere le occasioni d’incontro della community dei Coffee Defenders.



Durante quest’occasione, svoltasi al Caffè della Triennale di Milano, assieme all’artista Lorenzo Vitturi, si è potuta ammirare l’opera “Terra-cotta, Plastic PotChai and Chinese Hibiscus”. Un’opera che offre un’ulteriore visione del rapporto tra arte e sostenibilità e che evidenzia l’importanza delle relazioni umane, fatte di scambi e di esperienze condivise. L’opera dell’artista è il frutto metodico di un passaggio di mano in mano tra conoscenza, oggetti, esperienza e giochi di colori che uniscono gli elementi di culture e Paesi diversi. Proprio questo concetto del “passaggio di mano in mano” della cultura e delle conoscenze rappresenta il messaggio principale di questi incontri: acquisire e condividere conoscenze, trasmettere esperienze e passare il testimone alle generazioni che verranno. L’approccio di Lavazza in quest’ambito è pionieristico ed esplorativo. 

 


Consapevole del valore intrinseco che la cultura del caffè può portare nel mondo, Lavazza assegna un ruolo determinante nella divulgazione alla comunità di baristi chiamati Coffee Defenders, dei veri e propri ambasciatori impegnati a promuovere conoscenza e consapevolezza dietro il mondo del caffè. I Coffee Defenders collaborano attivamente al cambiamento e formano una community,unita da questo motto: un caffè è davvero buono quando è di qualità eccellente esostenibile. Ne abbiamo parlato con diversi attori di questa reunion per comprendere meglio alcuni fenomeni che ci stanno molto a cuore. Prima fra tutti, la centralità della figura del barista.



L’opera “Terra-cotta, Plastic Pots and Chai and ChineseHibiscus” di Lorenzo Vitturi.


I baristi nelle caffetterie e nei bar sono figure poliedriche: non solo lavorano la materia prima, ma devono anche avere una conoscenza ampia di quelli che sono gli strumenti di lavoro e le preparazioni. Inoltre, hanno un contatto diretto con il pubblico e sonointermediari fra i produttori e i clienti. Proprio per questo, devono essere figure più riconosciute nel panorama del lavoro ed il loro ruolo dovrebbe essere maggiormente considerato. “Il barista gestisce la relazione con il pubblico e il suo compito è trasmettere i valori di questa professione, dopo averli affinati ed appresi con l’esperienza” suggerisce Alessandro Borchini, Direttore Comunicazione e Marketing del Bar del Piccolo Teatro di Milano e Coffee Defender. 


Il coffeetail “Alma de Cuba” a base di Lavazza La Reserva de ¡Tierra! Cuba realizzato
per l’occasione dai locali Deus e Circle.



 

Ma come si diventa Coffee Defender? È un percorso complesso, entusiasmante e ricco di momenti di condivisione: sono diventati Coffee Defenders anche Simone Menga e Matteo Marcucci dell’Hotel Hilton di Roma, consapevoli che a fare la differenza fra un barista e un lavoratore dietro al bancone sia proprio la passione. “Come Coffee Defenders portiamo avanti questa missione perché in questo modo siamo in grado di trasmettere lo scambio di cultura e valore fra le persone” dice Matteo, “e poi, – continua Simone – l’unico modo per elevare la figura del barista è quello di offrire una formazione continua, permettere un apprendimento quotidiano e un’attitudine alla crescita diretta sul campo”. 

Sono diventati Coffee Defenders Lavazza caffetterie, teatri, hotel e musei. Alberta Giovannini, direttrice dell’Ufficio Organizzazione Risorse Umane del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, ci ha fornito la sua visione su come e quanto i Coffee Defenders siano delle figure di rifermento per il mondo del caffè. “I clienti vogliono vivere un’esperienza a tutto tondo e il barista deve essere in grado non solo di saper preparare un caffè di ottima qualità, ma anche di raccontare l’universo che si trova dietro quella tazzina.” – ci ha detto – “Per essere Coffee Defenders bisogna valorizzare e coltivare le relazioni umane, immaginandosi la figura del barista come un faro dentro la caffetteria. Chi sta dietro al bancone svolge un’attività importante e troppe volte sottovalutata, mentre spesso rappresenta l’anello di congiunzione tra la filiera e il cliente finale ed è colui che può trasmettere e diffondere determinati valori aziendali”. 


“La sostenibilità è un concetto ormai chiave quando si parla di caffè, ma non solo” – dice Stefano Celi, F&B Manager di Combo, Coffee Defender e veterano con esperienza trentennale nel mondo del caffè. “Per fare chiarezza sui valori che la sostenibilità chiama a sé nell’intera filiera è fondamentale che il barista riconosca il valore della materia prima e di tutto il lavoro, che inizia nei campi coltivati e si conclude nella tazzina. Per questo la professione del barista andrebbe premiata e riconosciuta maggiormente anche da chi non si intende di caffè. Il barista deve essere in grado di trasmettere l’importanza dei materiali e delle materie prime che usa, senza dimenticare mai che dentro la tazzina preparata con estrema maestria c’è un percorso a volte molto complesso e lungo”.



A gennaio 2023, in occasione della fiera SIGEP di Rimini, è stata presentata da Lavazza la nuova miscela “Reserva de ¡Tierra! Cuba”, diventata subito popolare fra gli amanti del caffè non solo per l’ottimo gusto, ma anche perché è il primo prodotto dell’azienda ad essere tracciabile grazie alla tecnologia della blockchain. Lavazza La Reserva de ¡Tierra! Cuba è più di un caffè: è un progetto di medio-lungo periodo, nato in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura di Cuba, tramite cui Lavazza ha l’obiettivo di ripristinare il patrimonio del caffè come eccellenza locale, riconoscendone il valore e la tradizione, e di preservare e valorizzare l’ambiente e il territorio. La miscela è stata servita per l’occasione anche in una speciale versione cocktail, nata dalla collaborazione con Deus e Circle.


Lavazza è divenuta portavoce, attraverso i Coffee Defenders, dell’importanza delle relazioni umane, trasferendo nel caffè anche un’occasione di valorizzazione e divulgazionedella cultura legata al prodotto. Tutti gli attori coinvolti nella filiera (dai coltivatori ai consumatori) diventano protagonisti attivi di un mutamento concreto, frutto del “passaggio di mano in mano” di esperienze e conoscenze, per non interrompere una catena fatta di passione, consapevolezza e fiducia. Un futuro migliore parte dai singoli individui e dalla loro volontà ad essere parte del cambiamento.