Il Giro D’Italia, ormai appuntamento annuale da più di un secolo, è un collante capace di aggregare gli appassionati e unire fra loro anche individui che di sport capiscono poco e nulla. E quale luogo migliore, se non il bar, per lasciarsi trasportare dall’emozione? Ecco, infatti, che il Gruppo Cimbali e FAEMA presentano i dati della ricerca svolta insieme ad AstraRicerche su come e quanto la passione per il caffè e per lo sport siano due facce della stessa medaglia. Ciascuna con le sue sfaccettature, naturalmente. Ci sono passioni, abitudini e riti che uniscono e riuniscono gli italiani. Tradizioni che continuano di generazione in generazione e che trasportano tutti quanti al bar. Una di queste è sicuramente il Giro d’Italia. L’altra, è il caffè. I due mondi collidono ed è da questo legame che nasce una ricerca realizzata su un campione di oltre 1.000 persone. Lo studio intende fornire un punto di vista dal sapore innovativo che rappresenti il concept della partnership quest’anno: #TheWayWeLove.
“Ebbene sì – dice Enrico Bracesco, direttore generale di Cimbali – se l’anno scorso il leit-motiv della partnership era #TheWayWeWere, cioè il percorso storico che il caffè e il Giro hanno vissuto attraverso gli anni, quest’anno il motto richiama all’amore. Parliamo di un amore che si esprime in un rito, un appuntamento annuale per il Giro D’Italia e un incontro quotidiano con il caffè. Vogliamo entusiasmare il pubblico con la ritualità della tradizione italiana, fatta di passione, emozione e sportività.”

Gli italiani come guardano questa competizione? Molti sono abituati a seguire il Giro d’Italia guardando solo alcune tappe, le più importanti, tramite le dirette televisive. La maggior parte delle persone non s’interfaccia solo con sentimenti legati allo sport e alla competitività, ma anzi, guarda il Giro per scoprire Comuni, luoghi e paesaggi della nostra bella penisola. Inoltre, chi guarda questa competizione ciclistica è solito farlo in compagnia, a casa con i parenti o al proprio “bar del cuore” insieme agli amici. Questo richiamo alla socialità è proprio il perno su cui fa leva l’intera ricerca. D’altronde, dire a qualcuno “beviamoci un caffè insieme” alle volte non è solo una scusa per fare due chiacchiere? Per parlare a tu per tu con un amico e vivere qualche momento di socialità? Ecco, il Giro D’Italia è lo stesso. Un momento d’inclusività. “Bere un caffè ci risveglia emozioni” – conclude Enrico – ci rassicura e ci permette di fare conoscenze, proprio come il Giro D’Italia, capace di tenerci tutti incollati allo schermo”.
Dalla ricerca emergono inoltre altri aspetti molto comuni fra il mondo del caffè e quello del ciclismo: in primo luogo, sono momenti di piacere. Ma sono anche attimi di relax (per chi guarda la competizione, non per chi gareggia), una scusa per ritrovarsi con gli amici e soprattutto per scoprire le eccellenze italiane che vivono di storia e ricordi. Interviene anche Mauro Vegni, direttore del Giro D’Italia, appassionato di caffè e naturalmente, di ciclismo. “La partnership con FAEMA è ormai tassello fondamentale per la nostra amata competizione – dice Mauro – perché oltre a darci visibilità, ci permette di esprimere meglio come l’eccellenza del caffè possa camminare di pari passo con quella dello sport. Il connubio caffè e attività sportiva è cambiato molto nel corso dei decenni, se prima la caffeina era considerata rivale della prestanza fisica, oggi la scoperta dell’eccellenza italiana è invece un vanto e anche i ciclisti vanno matti per l’espresso”.

In tutto questo, che dire della figura del barista? Un lavoratore spesso messo all’angolo, considerato solo come “persona dietro al bancone” e non valorizzato come dovrebbe. “Noi di FAEMA – interviene Marta Kokosar, Direttrice della Comunicazione di Cimbali – riconosciamo che saper trasmettere passione e amore per il caffè è un dono. Il barista è l’anello di congiunzione fra la qualità del caffè e il pubblico. Quello del ciclismo e quello del caffè sono due mondi che hanno visto grandi trasformazioni nel corso degli anni, e così anche i baristi. L’aumento del consumo domestico ci ha portato a voler sviluppare questa figura per renderla capace di attrarre positivamente chi vuole cimentarsi nelle preparazioni casalinghe, ma anche capace d’interfacciarsi con un pubblico sempre più curioso ed esigente”.
Al Giro D’Italia, questo desiderio di innalzare la figura del barista, sarà molto forte. “Tutti gli amanti del ciclismo e del caffè – continua Marta – potranno gustare, nelle aree hospitality, un ottimo caffè preparato con la macchina ‘Faemina’ dai nostri baristi, figure competenti e professionali in grado di trasformare il caffè in un’esperienza. ‘Faemina’ è la macchina per caffè espresso pensata per l’ambiente domestico e gli small business. “Questa macchina esprime in toto il cambiamento che stiamo vivendo nel mondo del caffè, dice Enrico Bracesco – perché è capace di trasformare anche chi non è mai stato dietro il bancone in un aspirante barista e appassionato del mondo espresso. È innegabile che l’uso domestico delle macchine per caffè sia aumentato negli ultimi anni, e la ricerca di una qualità eccelsa è, per le famiglie italiane, un desiderio che noi cerchiamo di soddisfare quotidianamente”.
Insomma, chi guarda il Giro D’Italia e beve regolarmente caffè non è solo un cultore dello sport e un amante dell’espresso, ma è anche un appassionato di socialità e filantropo della condivisione. C’è infine un’ultima novità che prenderà luogo al Giro 2023, la possibilità di aiutare l’associazione no-profit World Bicycle Relief. Il Gruppo Cimbali, in collaborazione con la Onlus, offrirà alle comunità dei paesi in via di sviluppo la distribuzione di biciclette per aiutare la riduzione della povertà. Sarà istituita una Challenge in cui gli appassionati potranno pedalare su apposite biciclette a ogni tot di chilometri pedalati si contribuirà alla causa.
Quest’anno Giro D’Italia, caffè, sostenibilità e beneficienza si ritrovano tutte sotto lo stesso cielo, tappa dopo tappa, per vivere un’esperienza antica di un secolo, ma assolutamente innovativa per propositi e aspettative. Il legame storico di FAEMA con il Giro D’Italia intende raccontare l’evoluzione di due realtà innovative, sempre in grado di regalare ai consumatori e al pubblico un’esperienza unica.