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La più estesa piantagione sperimentale di caffè in Italia

In provincia di Ragusa si trova una piantagione, per ora sperimentale, unica nel suo genere. Abbiamo voluto approfondire l’argomento insieme ad Adriano Cafiso, esperto coltivatore e professionista del mondo del caffè

L’Italia, penisola soleggiata dove la qualità a tavola non manca mai. Il Paese da tutti pensato come culla della cultura espresso, fatta di tazzine in fine ceramica e miscele corpose, scure, dal sapore intenso e l’aroma che aleggia per tutta casa. E poi ancora, Italia come meta per tutti quei chicchi verdi che vedono la loro conclusione nelle torrefazioni e infine nelle caffetterie. L’Italia importa caffè da altri Paesi da quasi un secolo, e nel corso dei decenni ha creato una rete di commercio di import-export capillare su tutto il territorio, senza però mai avventurarsi nella produzione e nella coltivazione autoctona. O almeno, fino a qualche anno fa.

Raccontiamo infatti la storia dell’agricoltore Giovanni Balistrieri che, in provincia di Ragusa, continua da diversi anni a coltivare il proprio caffè insieme al supporto di Adriano Cafiso, professionista del settore con esperienza internazionale. Abbiamo intervistato Adriano per capire meglio cosa significa produrre caffè in Italia e da quali radici nasce questo progetto.

Buongiorno Adriano. Intanto, grazie per averci dedicato un’intervista. Vorremmo subito sapere se la piantagione che andrete a curare a breve è la stessa che si è resa famosa nel 2022”

“Sì, parliamo della piantagione Finca Balistrieri, si trova a Santa Croce Camerina in provincia di Ragusa. È una piantagione di dimensioni modeste, conta circa un ettaro di terreno e si trova a 80 mt sopra il livello del mare. È la più antica e, finora, anche la più estesa piantagione sperimentale di caffè in Italia”.



È una piantagione dove si coltiva esclusivamente caffè?”

“Vengono coltivati, oltre al caffè, anche frutti tropicali come la Papaya e la Pitaya, insieme a specie endemiche di alberi da frutto. Siamo in Sicilia, terra dove la tradizione di agrumi, arance, gelsi e pistacchi è molto forte”.

Che caffè viene prodotto? Di che tipo?”

“Curiamo circa 150 piante adulte di Coffea Arabica di varietà miste. Bourbon Rosso e Giallo, Typica, Catimor, Pacamara e Gesha. Ci sono anche 600 piante giovani di Arabica e di altre specie. Cerchiamo di differenziare molto fra le varie specie, ma la produzione totale di caffè verde è ancora piuttosto modesta e non supera i 10 kg all’anno. Inoltre utilizziamo la cascara e le foglie del caffè per preparare degli infusi”.

È un progetto affascinante, e va avanti da alcuni anni. Come nasce quest’idea?”

“La persona che per primo ha scommesso sulla coltivazione delle piante di caffè in Sicilia è stato Giovanni Balistrieri, mio vicino di casa, che oggi ha 79 anni e che continua ancora a portare avanti l’esperimento insieme a me. Da 15 anni Giovanni coltiva caffè nel suo giardino da più di quindici anni e porta avanti questa passione con costanza e dedizione”.

Una pianta all’interno della piantagione


In Sicilia c’è un microclima tropicale. Oltre a questo, cosa permette a questo caffè di crescere?”

“In Sicilia possiamo trovare coltivazioni di frutti tropicali. Qui crescono piante come la Moringa, difficili da trovare in altre parti d’Italia. Rispetto all’orticoltura, il caffè necessita meno acqua di irrigazione, circa 120-150 cm annuali, inoltre noi non usiamo insetticidi e pesticidi. Poi il benessere delle piante di caffè è dato dal corretto bilanciamento del sole, dell’acqua, del vento e dei nutrienti del suolo, che in provincia di Ragusa è ricco di minerali come il ferro e il calcio. Inoltre un suolo adatto per il caffè deve avere un buon drenaggio e con un pH leggermente acido”.

Quali obiettivi ci sono dietro questa serra?”

“Ci sono migliaia di serre nella Sicilia sud-orientale, prevalentemente destinate alla coltivazione di ortaggi. Alcune di esse sono abbandonate e spesso la coltivazione intensiva ha portato ad un impoverimento del suolo, con gravi danni per il terreno e per la popolazione. L’idea è stata quella di riconvertire alcune di queste Green House con frutti tropicali. Non solo caffè ma, appunto, anche Papaya, Mango, Platano e molto altro. Piantando alberi tropicali abbiamo ottenuto un miglioramento e una rigenerazione della vitalità del suolo. Io personalmente la considero la chiave del nostro esperimento. È un traguardo e una vittoria”.

Le fasi della raccolta dello scorso anno



Parliamo un po’ del corso che sarà disponibile a breve. Quando sarà l’appuntamento?”

“Abbiamo preparato un secondo corso in piantagione e pensiamo di organizzarlo annualmente, sarà dal 19 al 21 maggio ed è ancora possibile iscriversi, sarà un’occasione per imparare a riconoscere le varietà e i sistemi di coltura, per assistere e provare processi pratici di lavorazione come la semina e la potatura. Discuteremo inoltre di tematiche come il mercato del caffè e le scelte di consumo. È importante per noi la correlazione fra coltivazione e formazione, proprio perché questo esperimento siciliano ci permette di avere più vicino a noi un’agronomia che di solito è distante sia geograficamente che culturalmente. Verranno proposte prove sensoriali e di classificazione direttamente in piantagione. Il corso è rivolto soprattutto agli operatori ma è aperto a chiunque volesse avvicinarsi di più al mondo del caffè”.

Hai parlato di coltivazione e formazione. Perché secondo te sono due aspetti fondamentali nel mondo del caffè?”

“Quella del caffè è un’agronomia geograficamente molto lontana da noi. Questo progetto nasce anche perché disporre di una piantagione vicino a noi ci permette di apprendere di più sulla materia. Penso sia importante poter studiare e visitare una piantagione nel proprio paese, come qui in Italia, soprattutto per gli operatori del settore che possono approfondire le proprie conoscenze senza dover per forza recarsi nei paesi tropicali. In questi anni tanti appassionati si sono avvicinati alla Finca, come Mattia Boasi e Paolo Zucca, esperti che ringrazio per il supporto volontario in questi anni”.

La classificazione del caffè verde