Editoriale

L’Italia s’è desta!

L'Italia, a seguito dei recenti risultati ai campionati mondiali di Atene e gli approfondimenti sul tema del caffè espresso, sta dimostrando al mondo di poter essere una vera potenza nel settore. Non possiamo però permetterci di riposarci sugli allori, visto il ritardo accumulato rispetto ad altri mercati in tutti questi anni. È tempo che il nostro Paese tenga il passo, si rinnovi e assuma un ruolo da protagonista assoluto. Come? Banale a dirsi, ma solamente attraverso un’unione di intenti.

Abbiamo assistito di recente a un risultato straordinario ottenuto dai nostri concorrenti alle gare mondiali dei baristi ad Atene. Daniele Ricci si è piazzato al secondo posto nel World Barista Championship, dimostrando di essere cresciuto molto nel corso di questi anni (a 25 anni ha già due mondiali alle spalle) e portando l’Italia ad un risultato storico: il secondo gradino del podio. Giacomo Vannelli, nell’altra attesissima competizione della World Brewers Cup, ha raggiunto la finale e ottenuto un meritatissimo sesto posto. Questi successi, si aggiungono alle recenti vittorie di Manuela Fensore e Carmen Clemente nel World Latte Art Championship per due edizioni di fila, e sono una testimonianza che il mondo del caffè può tornare a parlare in italiano (dopo aver elargito al mondo i termini espresso e cappuccino, caso raro di forestierismi al contrario)

Attenzione però, non possiamo fermarci qui. Questi risultati devono fungere da stimolo per tutto il settore del caffè in Italia e restituirci un ruolo da protagonisti indiscussi e non di semplici spettatori. Dobbiamo puntare all’innovazione, alla qualità e alla preparazione, elementi cruciali per riaffermare la nostra identità nel panorama internazionale.

Per accelerare questo processo di crescita, è fondamentale creare un’unione di intenti tra tutti gli attori coinvolti. Questo significa che le istituzioni, le aziende, i professionisti del settore e gli appassionati del caffè devono sedersi attorno ad un tavolo e lavorare insieme con un obiettivo comune: posizionare l’Italia come protagonista e fulcro dell’innovazione. In questa direzione ci è sembrato andare anche il recente convegno organizzato dal Consorzio Promozione Caffè e Simonelli Group dal titolo “Il mercato del caffè: cosa succede, come può cambiare”

Come abbiamo detto a più riprese, il settore bar e caffetteria in Italia si trova ad affrontare una crisi di identità importante, prima ancora della difficoltà nel trovare personale qualificato. Anzi è probabile che la seconda sia conseguenza della prima. Possiamo ora trasformare questa crisi in un’opportunità di crescita, creando programmi specifici per sviluppare le competenze dei nostri baristi e degli operatori del settore, prevedendo anche di discutere nelle sedi politiche per rivedere le politiche economiche e i contratti collettivi di settore. Questa è la richiesta che deve pervenire forte e chiara sui banchi del Parlamento italiano, se volgiamo davvero sperare che qualcosa cambi davvero.

Il settore delle macchine in questo deve farsi da promotore, dato che ad oggi è l’unico che possa fare da traino all’intero movimento. Se ci pensiamo bene, le macchine espresso e i macinacaffè, spesso se non quasi sempre, sono di produzione italiana e presenti in buona parte delle caffetterie mondiali. Inoltre sono nella condizione privilegiata di poter avere uno sguardo panoramico sull’intera filiera.

È arrivato il momento di risvegliarci, di agire e di fare dell’Italia il centro dell’innovazione nel mondo del caffè. Possediamo le risorse, la passione e l’esperienza necessarie per farlo. Dobbiamo lavorare insieme, collaborare con le istituzioni, le aziende e gli esperti del settore per portare il caffè italiano ad un livello superiore.

Guardiamo ai successi ottenuti dai nostri baristi e all’evoluzione del caffè espresso nel mondo come un punto di partenza, come un messaggio che ci possa spingere a costruire un futuro diverso da qui in avanti. Allora sì che questo patrimonio ci potrà essere riconosciuto. L’Italia può e deve essere il faro nel mondo del caffè. Il momento di agire è adesso.

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