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Il caffè richiamato per eccesso di Ocratossina: intervista a Luigi Zecchini

A maggio il Ministero della Salute ha richiamato dal mercato diversi lotti di caffè sotto il marchio Filicori Zecchini per eccesso di Ocratossina. Il ritiro dal commercio ha sollevato un certo scalpore mediatico cui è conseguita, naturalmente, una dichiarazione ufficiale da parte dell’azienda. Noi qui intervistiamo l’amministratore delegato Luigi Zecchini, per farci raccontare meglio l’episodio

Prima di entrare nel merito dell’intervista e raccontare l’accaduto, occorre capire bene cos’è l’Ocratossina e perché può essere pericolosa per il consumo. Senza voler snocciolare una lezione di chimica avanzata, è sufficiente dire che le Ocratossine sono un gruppo di tossine prodotte da alcuni funghi, presenti in diversi alimenti di consumo comune. Le Ocratossine sono divise in due gruppi principali: A e B. Entrambi i gruppi possiedono micotossine di origine naturale e possono svilupparsi su alimenti destinati all’uomo.

La differenza più evidente è che le Ocratossine di tipo B, sebbene possano causare malattie anche gravi e debilitanti come epatiti e nefriti, rimangono comunque meno pericolose di quelle del tipo A, che possiedono proprietà altamente tossiche e cancerogene. L’Ocratossina A (chiamata OTA), pur essendo presente anche negli alimenti di origine animale, trova la sua fonte principale negli alimenti vegetali. Per l’appunto, l’OTA è la principale micotossina presente nel caffè. E qui arriviamo finalmente a noi.

Il 24 maggio 2023 sul sito ufficiale del Ministero della Salute è stato pubblicato un richiamo dal commercio per diversi lotti di differenti tipologie di Caffè Arabica del marchio Filicori Zecchini. La causa del richiamo era, appunto, il rischio microbiologico e chimico, perché era emerso che alcuni lotti contenevano tracce di Ocratossine superiori a quelle di riferimento per il commercio. In Europa i livelli massimi di OTA nel caffè sono stati di recente abbassati a 3 ppb (parts per billion) per il caffè tostato e 5 ppb per quello istantaneo.



Luigi Zecchini amministratore delegato di Filicori Zecchini


A calmare gli animi, dopo il richiamo dal Ministero, è intervenuto il comunicato ufficiale da parte dell’azienda ma, naturalmente, un episodio così spiacevole associato a un nome così importante come Filicori Zecchini, ha destato scalpore, sospetti e preoccupazione circa i sistemi di controllo e sicurezza da parte dell’azienda. Noi non abbiamo voluto soffermarci ai gossip del settore e abbiamo quindi intervistato il Dr. Luigi Zecchini, per farci raccontare cosa è successo davvero, quali provvedimenti sono stati presi in seguito e come sono cambiate le procedure di controllo negli ultimi tempi.

Dopo l’accaduto, è importante rassicurare i consumatori, perché la notizia non è passata inosservata. Come vengono controllati i lotti in entrata e in uscita? Quali sono le analisi da effettuare in questo caso e come succede che qualcosa sfugga dal controllo?”


“La lieve contaminazione riscontrata ha riguardato solo alcuni lotti di un prodotto venduto nella Grande Distribuzione Organizzata. Le controanalisi effettuate recentemente hanno escluso questa contaminazione, pertanto è in corso di accertamento il fatto che possa essersi verificato un errore. Per escludere la presenza di Ocratossina procediamo con analisi di laboratori accreditati che vengono effettuate sia all’arrivo delle partite di caffè nel porto di destino che successivamente. L’accurato campionamento effettuato contribuisce a garantire l’affidabilità delle analisi di laboratorio. Ci teniamo a sottolineare che la sicurezza dei consumatori è la nostra massima priorità.”

Dal primo gennaio 2023 c’è nuovo regolamento europeo: le soglie consentite di Ocratossina sono state ulteriormente abbassate in questi mesi. Questo ha in qualche modo inciso sull’’accaduto?”


“Per quanto ci riguarda i nuovi limiti imposti dal regolamento europeo dal 1° gennaio 2023 non sono un problema. È importante evidenziare che la quantità di Ocratossina, con tutti i processi che avvengono in torrefazione, tende a regredire. Le soglie del regolamento riguardano il caffè torrefatto e le nostre monorigini, prima della torrefazione, evidenziano sempre valori ampiamente inferiori a dette soglie.”




Ciò che è successo non può essere cambiato, però ha sicuramente fatto innalzare le vostre policy di sicurezza e controllo. Quali sono gli step che un caffè deve superare per essere ritenuto idoneo alla compravendita? E quali altre procedure vengono eseguite?


“Oltre alle verifiche sull’Ocratossina, il caffè da noi torrefatto è soggetto anche ad analisi di laboratorio per il controllo della presenza di acrilammide e di furano. Inoltre, l’intero processo produttivo, a partire dalla selezione dei fornitori delle materie prime fino alla consegna del prodotto finito, adempie allo standard IFS FOOD, una certificazione internazionale per la sicurezza alimentare e, ovviamente, alle norme in materia di HACCP.”

Qualche parola sulla storia della famiglia Filicori? E Zecchini? Quando si sono unite le due famiglie sotto un unico brand?”

“Nel 1919, nel cuore di Bologna, nasce Filicori Zecchini. Inizialmente prende vita come piccola bottega, ma ben presto diventa una torrefazione che man mano si sviluppa e s’ingrandisce, fino ad allontanarsi dal centro città. Negli anni ‘60 Filicori Zecchini è già un’importante realtà industriale. L’azienda è fondata da due amici, accomunati dall’impegno e dalla passione per il caffè di qualità. Successo dopo successo, è ancora la ricerca della qualità a caratterizzare la nostra attività.”

Come si mantiene un rapporto nel tempo fra due famiglie, fatte magari di membri diversi e con diverse idee di business?”

“È vero, in Italia è raro che le imprese di famiglia sopravvivano per un secolo intero, figuriamoci le imprese con due famiglie. Nel nostro caso, potremmo dire che è ancora la grande passione per quello che facciamo a tenerci uniti verso un obiettivo comune. Vogliamo mantenere l’eredità in termini di impegno e dedizione che ci è stata trasmessa e fare del nostro meglio per stare al passo con un mercato in continua evoluzione.

Cosa rende unica un’attività “di famiglia” e quali sono le maggiori sfide?”

“Un’azienda così longeva e legata alle sue origini potrebbe avere difficoltà ad adeguarsi ai cambiamenti delle esigenze dei consumatori e del mercato. Noi però ci siamo sempre molto impegnati nella ricerca, nell’ascolto dei nostri clienti, soprattutto dei professionisti: baristi, ristoratori, pasticceri, con cui da più di cento anni manteniamo rapporti di collaborazione vera a propria, e non solo di mera “fornitura”. Questo sforzo costante ha dato i suoi frutti.”