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Evoluzione del consumo di caffè porzionato e impegno per la sostenibilità: intervista con Marco Schiavon, CEO di Caffè Borbone

Schiavon parla di successo nel caffè porzionato, sostenibilità, trend di consumo, nuovi prodotti e ambiente.

Nuove tendenze di consumo: c’è attualmente differenza, a livello nazionale, tra il consumo di cialde e capsule?

Cialde e capsule rappresentano un segmento del settore molto dinamico, occupando una fetta di mercato del 48% solo nella GDO. Il rispettivo utilizzo dipende anche da abitudini di consumo molto personali, legate ad esempio a preferenze di gusto e disponibilità di miscele tra cui scegliere ma, in generale, la diffusione del monoporzionato, che ha registrato un +12% a volume rispetto all’anno precedente, con una crescita costante anno dopo anno (+ 10% nel 2022 rispetto al 2021), dipende dalla praticità dell’uso, una delle caratteristiche del monodose maggiormente ricercate dai consumatori. La cialda ne è la parte in più rapida crescita, grazie anche alla sostenibilità delle materie prime in termini di corretta gestione post-consumo, compostabilità e riciclabilità. Definiamo infatti la cialda “100% amica della natura” proprio perché è 100% sostenibile: l’involucro è riciclabile nella carta e la cialda compostabile tra i rifiuti organici.

Il pubblico preferisce le cialde di carta rispetto alle capsule in plastica/alluminio? Se sì, perché?

L’Italia registra un ampio consumo di capsule e le cialde sono sempre più apprezzate per l’esperienza di gusto che restituiscono e per i materiali utilizzati. L’impegno di Caffè Borbone è andare in questa direzione, spingere prodotti di qualità pienamente rispettosi per l’ambiente, oltre che funzionali da utilizzare quotidianamente. Le cialde di Caffè Borbone sono compatibili con i sistemi a marchio Didiesse, grazie alla cui collaborazione abbiamo creato la macchina da caffè Didì Borbone per presidiare e continuare a sviluppare questo segmento del mercato monoporzionato. Didì Borbone utilizza infatti il sistema a cialde che garantisce il miglior risultato in tazza con una minore spesa, un minor impatto ambientale e consumi estremamente ridotti (solo 450W). Investiamo quindi sulle cialde come prodotti innovativi per raggiungere un target di consumatori sempre più vasto e, allo stesso tempo, lavoriamo sulle capsule compostabili realizzate con plastiche che possano essere smaltite nell’organico e non gettate nella plastica dopo essere state svuotate e pulite.

A partire dal 2020, avete registrato una crescita significativa nelle vendite di caffè porzionato, sia cialde che capsule. I numeri sono ancora in crescita oggi? Se sì, quali hanno secondo voi contribuito a confermare questo trend?

Caffè Borbone ha chiuso il primo semestre del 2023 con ricavi a 153,7 milioni di euro, in aumento del 15% rispetto allo stesso periodo del 2022, guidando così la crescita del mercato del monoporzionato in Italia con ottime performance delle vendite online e del canale GDO che cresce ad un ritmo più che doppio rispetto alla media del mercato con un +26%. Molto positiva anche la performance del canale digitale, con le vendite sull’e-commerce diretto di Caffè Borbone, su Amazon e sui portali. Ad oggi, Caffè Borbone è il primo brand per vendite nei negozi specializzati e best-seller nella categoria ‘Alimentari’ di Amazon. Grazie alla presenza su tutti i principali canali distributivi, all’attenzione alla sostenibilità nell’intero processo di produzione e alle new-entry del portafoglio prodotti, il marchio è diventato leader di mercato nel comparto delle cialde e secondo marchio nel comparto capsule in Italia, nonostante i rialzi del costo del caffè e la pressione competitiva sul mercato. Qualità delle materie prime, varietà di miscele disponibili e diversificazione dell’offerta di formati compatibili con i sistemi più diffusi hanno sicuramente contribuito all’andamento in crescita di Caffè Borbone. Sul consumo casalingo di caffè e la relativa diffusione del monoporzionato in questi anni ha inciso inevitabilmente anche il periodo di lockdown, generando la tendenza a cercare un caffè di qualità come quello del bar. Contiamo, quindi, di proseguire questo percorso di sviluppo insieme al consumatore, oggi sempre più legato al gusto dell’espresso come driver d’acquisto.

L’impatto ambientale del porzionato è un tema piuttosto caldo, attualmente. L’azienda Borbone come affronta questa nuova sfida?

Nel 2017 Caffè Borbone è stata la prima in Italia a proporre agli appassionati di caffè la cialda compostabile, che, smaltita nell’umido, può essere utilizzata per la produzione di compost. Successivamente è stata la prima azienda a produrre un involucro riciclabile nella raccolta della carta e subito dopo ha lanciato la capsula compostabile in biopolimero con il top in carta filtro. La sostenibilità è un tema che abbiamo intercettato anni fa e su cui continuiamo a impegnarci da più fronti, dalla filiera a investimenti per il sito produttivo di Caivano in ottica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, dalla promozione di progetti locali e internazionali di tutela del territorio al packaging, curato a livello di design e realizzato con materiali certificati o riciclabili.

Ci sono delle iniziative specifiche che mirano a ridurre l’utilizzo di materiali non sostenibili?

Carta e cartone utilizzati per gli imballaggi sono certificati FSC MIX e quasi il 50% del volume di produzione del monoporzionato è compostabile o riciclabile. Fondamentale è investire anche nel recupero dei rifiuti di processo come risorse per altri cicli di consumo o di produzione. Il reparto di torrefazione dello stabilimento di Caivano tratta il caffè crudo approvvigionato per produrre attualmente circa 28.000 tonnellate di caffè ogni anno. Oltre al caffè destinato al consumo, dal caffè crudo recuperiamo due sottoprodotti, le “silverskin”, ovvero le pellicole che avvolgono il chicco di caffè, e le polveri di sottovaglio. Questi materiali sono risorse destinate alla produzione di compost o concime. Inoltre, i sacchi di juta del caffè sono ceduti e utilizzati in agricoltura per la pacciamatura e le oltre 14.000 tonnellate di materiali per il packaging primario e secondario del prodotto (oltre il 60% è carta), circa il 10%, diventa rifiuto di processo. Quasi il 90% dei rifiuti di processo generati è valorizzato come risorsa per altri cicli di consumo o di produzione. In ogni caso, la parte rimanente è inviata a destinazioni di recupero energetico o smaltimento controllato, con possibile ulteriore parziale valorizzazione.

Le normative europee, riguardo l’impatto ambientale, vi hanno fornito delle linee guida da seguire? Se sì, potete spiegarci come avete adattato o cambiato le vostre abitudini aziendali, in merito?

Per la fase di torrefazione, lo stabilimento produttivo di Caffè Borbone a Caivano utilizza efficienti torrefattrici alimentate a gas o GPL, tra i combustibili a più bassa impronta di carbonio. Inoltre, dal 2022, lo stabilimento utilizza esclusivamente energia elettrica rinnovabile attraverso autoproduzione, contratti di fornitura dedicati o acquisto di certificati di garanzia di origine e qui sono attivi due impianti fotovoltaici (potenza complessiva installata 550 kW). Il più grande (500 kW), entrato in funzione a inizio 2023, è interamente dedicato all’autoconsumo ed è in grado di produrre circa il 15% del fabbisogno di energia elettrica. A giugno 2023 è iniziata la costruzione di una nuova area dello stabilimento che prevede anche la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 1000 kW, interamente dedicato all’autoconsumo. A questo si aggiunge il tema dell’uso responsabile delle risorse. L’approvvigionamento di materie prime ed energia avviene sulla base delle reali esigenze di produzione, per massimizzare l’efficienza del processo. La gestione informatizzata dell’intero ciclo di produzione consente di monitorare l’utilizzo delle risorse e migliorare la tracciabilità, fondamentale anche per garantire la sicurezza alimentare. Le certificazioni ottenute per la qualità (ISO 9001), l’ambiente (ISO 14001) e la sicurezza alimentare (IFS) confermano l’efficienza del sistema di gestione integrato adottato.

Come controllate la vostra filiera del porzionato? E come si fa a garantire la sostenibilità e la qualità delle materie prime?

Riguardo il controllo della filiera, i tre aspetti più sensibili sono la tracciabilità delle materie prime con dati e approfondimenti per area geografica di origine, verifiche di terze parti e iniziative e programmi mirati allo sviluppo economico, sociale e ambientale degli agricoltori. Per questo motivo, Caffè Borbone adotta una propria Carta dei Fornitori che definisce i principi a cui i fornitori di beni e servizi e gli appaltatori devono allinearsi nelle loro attività dirette, nelle relazioni contrattuali con i loro eventuali subfornitori o subappaltatori e, in generale, nella creazione e gestione e delle rispettive catene del valore. Tutti i fornitori dell’azienda sono tenuti a firmarla e rispettarla. La Carta stabilisce standard di sostenibilità più elevati e garantisce un maggiore controllo su tutti i fornitori che vi si attengono. Questo ci consente di favorire pratiche agricole in equilibrio con gli ecosistemi, resilienti ai cambiamenti climatici e attente alle necessità sociali, alle donne, alle popolazioni indigene e alle famiglie degli agricoltori.

Ci piacerebbe che ci illustrasse il percorso della materia prima dalla ricezione del caffè verde al confezionamento. Quali sono gli step che i chicchi seguono, dalla selezione della materia prima in poi?

Il primo passo è la scelta delle giuste partnership con gli importatori di caffè, che siano intermediari internazionali selezionati e impegnati nella sostenibilità. Oltre all’approvvigionamento responsabile delle materie prime, sono fondamentali una gestione efficiente del sito produttivo e una particolare attenzione al design di prodotto.

Per quanto riguarda la fornitura del caffè, da sempre Caffè Borbone si affida ai più grandi trader internazionali. Questi adottano codici fornitori che prevedono requisiti in tema di governance, ambiente e temi sociali e sono così in grado di garantire un approccio sostenibile su tutte le attività di coltivazione, gestite da piccoli produttori locali, e commercializzazione.

Lo stabilimento di Caivano, dove vengono trasportate e lavorate le materie prime, rispetta gli standard di ottimizzazione energetica per evitare ogni spreco sia di materiali sia di energia durante il processo produttivo in ottica di sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica. A fine 2020, infatti, Caffè Borbone ha presentato un Programma di Sviluppo denominato C.O.R.E. – “Caffè Ovvero Ricerca delle Emozioni” che, proprio per il suo positivo impatto territoriale, è stato ritenuto meritevole dal Ministero dello sviluppo economico di un accordo di programma con un investimento di 5,4 milioni di euro di agevolazioni. Di durata triennale, questo progetto di sviluppo industriale finanziato e monitorato dal MISE prevede investimenti industriali che consentono di aumentare la capacità produttiva dello stabilimento attraverso un innovativo sistema di torrefazione 4.0 in grado di controllare in modalità automatica il confezionamento di cialde e capsule per macchine da caffè. C.O.R.E contribuisce così alla crescita dell’indotto economico e a creare nuovi posti di lavoro, in linea con la volontà dell’azienda di puntare sul territorio e, soprattutto, sulle persone.

Infine, il packaging. Nel 2022, il 45% del volume di produzione monoporzionato di Caffè Borbone è costituito da caffè in cialde compostabili certificate CIC (Consorzio Italiano Compostatori) e distribuito in un incarto facilmente riciclabile come la carta, certificato ATICELCA (Associazione tecnica italiana cellulosa e carta). Il caffè venduto come macinato o in grani attraverso e-commerce si qualifica come “Climate Pledge Friendly” per effetto delle confezioni con design efficiente per la spedizione e la carta e il cartone utilizzati per gli imballaggi sono certificati FSC MIX, con almeno il 70% di materiali certificati FSC, ovvero provenienti da foreste gestite in modo sostenibile, o riciclati, secondo gli standard del Forest Stewardship Council. Tutte le confezioni commercializzate riportano informazioni chiare e dettagliate, facilitate anche da QR che rimandano a pagine web dedicate, per la corretta gestione dei rifiuti post-consumo.

Quali sono le vostre previsioni riguardo alle future tendenze di consumo nel settore del caffè porzionato?

A fronte di una proposta di prodotti sempre più variegata, ci aspettiamo un costante trend di crescita. Le abitudini di consumo possono mutare nel tempo ma la diffusione del monoporzionato è consolidata. Il caffè macinato resta il preferito, tuttavia cialde e capsule da pratiche alternative per un buon espresso in tempi di preparazione ridotti sono sempre più apprezzate per gusto e valore in sé, essendo soluzioni sostenibili. Il caffè, nella sua semplicità, rappresenta tante cose – convivialità, pausa, bisogno di energia – e può essere assaporato in modalità diverse, anche come ingrediente protagonista per nuove offerte, come la nostra Crema Fredda Caffè, un dessert a base di caffè che si consuma freddo, senza glutine e senza lattosio, il primo pensato per uso domestico.

Intervista con Marco Schiavon CEO di Caffè Borbone

Nella stagione 2024 ci saranno nuove iniziative o prodotti che soddisfano sia le esigenze dei consumatori sia le sfide ambientali?

Ci concentreremo sull’essenza del marchio per avvicinare l’immagine del brand al suo target di riferimento, quella fetta di consumatori che quotidianamente si interseca con i nostri valori. Al centro ci sarà sicuramente il prodotto caffè, una bevanda che va valorizzata rendendo unico qualsiasi momento della giornata.

Marco Schiavon, CEO di Caffè Borbone