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Questione di tatto: è possibile toccare con il palato?

Il caffè è un'esperienza sensoriale completa che coinvolge tutti i nostri sensi. Il gusto e l'aroma sono spesso al centro della discussione quando si parla di sensi applicati al caffè, ma non dobbiamo sottovalutare anche l'importanza della parte tattile che va a completare la nostra esperienza.

La sensazione tattile del caffè inizia fin dal momento in cui mettiamo le mani sulla tazza calda, avvolgendola con le dita per assaporarne il contenuto all’interno. Anche la superficie liscia della tazza ci trasmette una sensazione di comfort e ci prepara per ciò che ci aspetta all’interno. Mentre solleviamo la tazza per portarla alle labbra, possiamo sentire il peso del liquido che si muove delicatamente all’interno.

Anche la leggera resistenza che incontriamo mentre incliniamo la tazza ci ricorda che stiamo per gustare un momento di piacere. Si può dire che l’esperienza tattile arriva alla nostra corteccia cerebrale prima di ogni altra, tuttavia la sensazione più intensa, si avverte quando il caffè tocca finalmente le nostre labbra e arriva all’interno del palato.



La fisiologia del tatto all’interno del cavo orale è un aspetto interessante da esplorare nel contesto del caffè. Mentre il palato è principalmente responsabile delle sensazioni gustative e retrogustative, allo stesso tempo è in grado di percepire la cosiddetta tessitura e la struttura di un liquido, noto anche come “corpo”. Le papille gustative, presenti sulla lingua, sono in grado di rilevare non solo sapori e gusti, ma anche le caratteristiche tattili degli alimenti, come la consistenza, la rugosità e la viscosità, proprio come fanno le estremità dei nostri arti attraverso i polpastrelli.

Quando sorseggiamo il caffè, le papille gustative presenti sulla lingua entrano in contatto con le sostanze chimiche contenute nel liquido. Queste sostanze stimolano le terminazioni nervose presenti nel palato, trasmettendo segnali al cervello che vengono interpretati come sensazioni tattili. Il caffè può essere quindi descritto come liscio, denso o cremoso a seconda della sua composizione chimica, del metodo di preparazione o della sua interazione con la componente retronasale. Quando invece la componente tattile viene percepita come non positiva o sgradevole, si possono incontrare descrizioni come: astringente, duro e ruvido.

Qual è invece l’influenza degli aromi sulla percezione tattile del caffè? Gli aromi possono svolgere un ruolo significativo in questo tipo di esperienza, interagendo all’interno del palato e influenzando la nostra percezione creando un’esperienza multisensoriale, che rappresenta molto da vicino quella che può essere la valutazione finale di un consumatore. Ovvero il tipo di esperienza che può spingerlo verso una determinata scelta piuttosto che un’altra.

Così un caffè con note di cioccolato potrebbe farci percepire una sensazione più morbida e vellutata sulla lingua, mentre un caffè con note agrumate potrebbe conferire una sensazione più fresca e frizzante. Queste percezioni tattili sono influenzate anche dagli aromi volatili che si diffondono all’interno della nostra bocca e interagiscono con le nostre papille gustative.


Uno studio scientifico pubblicato sulla rivista “Journal of Sensory Studies” ha indagato sull’effetto degli aromi sulle sensazioni tattili associate al caffè. I ricercatori hanno scoperto che l’aggiunta di aromi come vaniglia, cioccolato o nocciola a una soluzione di caffè ha influenzato significativamente la percezione delle sensazioni tattili, creando associazioni tra gli aromi e le caratteristiche tattili.

Per completare la nostra comprensione della parte tattile del caffè, è interessante menzionare anche uno studio condotto dalla Scuola di Psicologia dell’Università di New South Wales. Lo studio ha esaminato l’effetto del tatto sulla percezione dei sapori del caffè. I ricercatori hanno scoperto che quando i partecipanti allo studio toccavano una superficie ruvida prima di degustare il caffè, riuscivano a percepire i sapori come più intensi e complessi rispetto a quando toccavano una superficie liscia. Ciò suggerisce che il tatto può influenzare la nostra percezione sensoriale complessiva, contribuendo ad arricchirne l’esperienza.


Da dove deriva quindi la percezione tattile?



Al di là dell’influenza che possa avere la componente aromatica nella valutazione globale, ci sono composti e sostanze presenti nel caffè che indubbiamente danno origine ad una maggiore o minore percezione tattile della bevanda. È il caso da una parte degli oli naturalmente presenti nel caffè, che possono variare a seconda della varietà, del grado di tostatura, del metodo e del tempo di estrazione. Ad esempio caffè estratti con un filtro di metallo risulteranno più “masticabili rispetto” ad un’estrazione con filtro di carta proprio per il fatto che la carta riesce a trattenere questi grassi. Altro elemento fondamentale sono i carboidrati ed in particolare gli zuccheri, anch’essi naturalmente presenti in un chicco di caffè, che possono dare alla bevanda una struttura più consistente e “caramellosa”. Risulta chiaro quindi che oltre al tipo di estrazione utilizzato sarà fondamentale il tempo di estrazione, che dovrà tenere in considerazione del cosiddetto “sweet spot” di un caffè, ovvero quella zona di equilibrio dove tutte le componenti (inclusi gli zuccheri) sono bilanciati tra loro.

Dove viene percepita la componente tattile nel palato?



Come già accennato, all’interno dell’intero palato possediamo recettori che nello stesso momento possono rilevare diverse sensazioni simultaneamente. Le papille che sono però maggiormente dedicate alla componente tattile sono quelle filiformi, collocate al centro della lingua. Queste papille, che sono le uniche che non possiedono gemme gustative, svolgono un duplice compito: da una parte hanno la funzione meccanica di trattenere gli alimenti all’interno della bocca, dall’altra hanno appunto la funzione di percepire la consistenza e la temperatura del prodotto ingerito. Per questo la sensazione di maggiore o minore viscosità e oleosità risulterà più evidente se strofiniamo la lingua nella parte superiore del nostro palato.