Demus opera dal 1962 nella decaffeinizzazione e deceratura del caffè verde. Fra le altre cose, l’azienda si occupa anche della produzione di caffeina naturale grezza e, grazie allo sviluppo continuo delle proprie conoscenze sui sistemi di decaffeinizzazione, è in grado di mettere sotto lente d’ingrandimento i temi più attuali richiesti dal mercato.
«Buongiorno Max. Ci può descrivere quali sono i metodi principali di decaffeinizzazione e in cosa si contraddistinguono? Quali sono i processi più utilizzati dalle aziende e quali utilizza Demus?»
«La decaffeinizzazione è un processo industriale e avviene attraverso 4 solventi fondamentali, che sono i mezzi usati per l’estrazione fisica della caffeina dal caffè verde. Parliamo di CO2, Acetato d’Etile, Diclorometano e Acqua con Carboni Attivi. Demus offre questi ultimi due, lasciando la scelta ai nostri clienti.»
«Demus Lab è un laboratorio di ricerca e analisi. In termini di sicurezza alimentare, quali sono i controlli che vanno effettuati sul caffè e perché è importante farli?»
«Demus Lab è un laboratorio accreditato e specializzato sul caffè. Facciamo diverse analisi partendo da quelle necessarie per il controllo qualità interno di Demus e ci proponiamo sul mercato per fornire le analisi che interessano ai torrefattori. In particolare, facciamo tra l’altro analisi sull’acrilamide, sui 5-carbo-idrossi-triptamidi e sui livelli di Ocratossina A. Demus Lab è in grado, inoltre, grazie alla propria parte di laboratorio genetico, di effettuare il finger printing sul caffè verde, identificando specialmente le varietà dell’arabica, grazie alla ricca libreria che abbiamo.»
«Ci sono notizie che ogni tanto parlano di decaffeinato naturale da piante con poca caffeina. Queste notizie sono solo titoli sensazionalistici o possono avere uno sviluppo futuro?»
«Tutto il decaffeinato viene prodotto in impianti industriali e, secondo le buone pratiche di etichettatura, non dovrebbe esser definito “naturale”. Dal punto di vista della ricerca genetica, lo sviluppo di un caffè a basso tenore di caffeina che anche solo si avvicini a quello del decaffeinato ha avuto risultato negativo; svilupparlo che cresca in natura, con una raccolta qualitativa e quantitativa soddisfacente, non è stato finora possibile. Ad ogni modo la ricerca prosegue (da diversi decenni)…».
«Nuove normative circa la deforestazione: in qualità di Presidente della International Coffee Organization come si presuppone di adeguare queste normative in modo che l’impatto non gravi unicamente sui produttori di caffè?
«Il regolamento sulla deforestazione, entrato in vigore nel giugno di quest’anno, lascia alla grande industria un tempo di 18 mesi per mettersi in regola, mentre le piccole e medie imprese avranno 6 mesi in più. L’obiettivo, condiviso dalle aziende, è quello di combattere la deforestazione, anche se la tempistica con cui la normativa è entrata in vigore è forse eccessivamente rapida. L’ICO promuove il dialogo multilaterale fra Paesi e stiamo lavorando tutti per fornire gli adeguati chiarimenti e aiuti affinché l’implementazione possa procedere nel migliore dei modi.»